Composizione fotografica: in cosa consiste e quali sono le regole

Fino a qualche tempo fa eri il tipo da “inquadra e scatta” immagino. E come non esserlo nell’era del digitale? Nell’era delle fotocamere sempre più sofisticate dei nostri smartphone, di Instagram, di Facebook! Non c’è da rimproverarsi.
Adesso però hai deciso di fare un passo più avanti agli altri e, quando stai per scattare una fotografia, ti fai sempre più domande.
Eccoti quindi tormentare i tuoi soggetti facendoli spostare a destra e a sinistra (finché non ti mandano a quel paese), a fare ricerche su internet su come deve essere una composizione fotografica e ad impazzire tra le mille regole della fotografia.
Benissimo! Sei entrato nell’ottica giusta! In questo articolo voglio farti una panoramica sulla composizione fotografica, citando tutte le principali tecniche che ti saranno di aiuto per scattare fotografie degne di questo nome.
Ti dico subito che in un solo articolo non possiamo parlare di tutto. Se stai cercando qualcosa di più completo, puoi dare un’occhiata al nostro corso di fotografia Da Zero a Fotografo. Troverai le risposte a tutte le tue domande, grazie a delle vere e proprie lezioni fatte da fotografi professionisti. Sarà come avere un insegnante al tuo fianco che ti guida passo passo.
Ma adesso vediamo di capire cosa si intende quando si parla di composizione fotografica.
Composizione fotografica – Cos’è e come realizzarla a regola d’arte
Partiamo dicendo subito che la composizione fotografica è una scelta, anzi, un insieme di scelte. Ci permette, seguendo una serie di regole, di realizzare una fotografia che ritragga la realtà così come la vediamo nella nostra testa.
Mi spiego meglio. La fotografia è una forma di espressione, una forma d’arte che consente, esattamente come ad uno scrittore, di raccontare qualcosa. Solo che nel caso della fotografia non abbiamo sottotitoli, né voci fuori campo. È tutto esclusivamente visivo e per poter raccontare davvero ciò che la tua mente sta vedendo è necessario seguire, e in alcuni casi rompere, determinate regole.
Soltanto così puoi dare un senso a ciò che casualmente rientra nella tua inquadratura e renderlo “ragionato”.
Le regole della composizione fotografica non sono l’unica cosa importante in fotografia. Rappresentano, però, le basi, le fondamenta per costruire una struttura sicura, funzionale e artisticamente bella.
E anche se l’aspetto artistico in alcuni casi sembra sovvertire le regole strutturali, vedrai che questo non mette in pericolo l’intera impalcatura, grazie proprio alle fondamenta su cui è costruita.
Forse tutto questo discorso un po’ metaforico può sembrarti complicato, ma sono certa che alla fine di questo articolo capirai perfettamente cosa voglio dire, scommettiamo?
Seguimi fino in fondo e vedrai!
Abbiamo detto che la composizione è una scelta e l’applicazione di una serie di regole. Vediamo quali sono.
E se preferisci guardare piuttosto che leggere, ti lascio sotto la nostra playlist su YuoTube dedicata alla composizione fotografica, anteprima gratuita del nostro corso “Da Zero A Fotografo”:
Regole composizione fotografica
I due elementi principali all’interno di una fotografia sono il soggetto, ovvero l’elemento sul quale vogliamo che si focalizzi l’attenzione, e lo sfondo cioè tutto ciò che si trova dietro il soggetto posto in primo piano.
Le tecniche di composizione fotografica mettono in relazione il soggetto con lo sfondo e, applicate o sapientemente ignorate, consentono di ritrarre la realtà così come la vede il fotografo.
Immagina di vedere una scena che ti colpisce. Magari ad un occhio meno allenato può sembrare anche banale. Ma tu, con la tua mente, ci vedi qualcosa di speciale e così decidi di scattare.
Quindi, all’interno della tua inquadratura, ritrai quella porzione di realtà per comunicare ciò che vedi. La composizione in fotografia ti consente di dare un senso a quella porzione di realtà che un altro occhio non riesce a vedere.
Soggetto e sfondo, che nella realtà non puoi modificare, in fotografia diventano plasmabili. Puoi dare risalto ad alcuni elementi e mettere in secondo piano altri, orientando l’attenzione di chi guarda.
Può sembrarti un po’ strano ma ti assicuro che è così. Guarda questa foto.
Scommetto che l’occhio ti è caduto sul soggetto con il giubbotto rosso.
No, non sono un’indovina, semplicemente questo è il risultato di una buona composizione in fotografia. Credi di guardare quello che vuoi e in realtà è il fotografo che, applicando queste regole, ha guidato il tuo sguardo dove voleva lui.
Sorpreso? Be’ forse adesso cominci a capire quello che intendo. Ma quali sono queste magiche regole che ti consentono di fare tutto questo?
Ti avviso, non sono poche, in compenso però ti assicuro che è tutto abbastanza semplice, vediamole insieme.
1. La regola dei terzi
In fotografia la regola dei terzi è tanto semplice quanto fondamentale. Consiste nel dividere l’inquadratura in due righe orizzontali e due righe verticali. In questo modo avrai 9 riquadri tutti della stessa dimensione.
Il riquadro centrale è chiamato fulcro, mentre i punti in cui si intersecano le linee si chiamano punti di forza.
Fin qui tutto molto semplice no? Be’ adesso lo diventerà ancora di più perché la regola dei terzi consiste semplicemente nel posizionare il soggetto in uno dei punti di forza. Guarda questa fotografia scattata in India. I due soggetti sono posizionati entrambi sui terzi, quello di destra e quello di sinistra.
Ecco perché è così di impatto. È grazie alla applicazione di questa regola che chi scatta riesce a dare profondità alla fotografia.
Non dimenticare che il tuo obiettivo è riportare la realtà, che è tridimensionale, su un elemento che invece è bidimensionale! Non è cosa da poco, quindi, dargli una profondità.
Se ti stai chiedendo “cosa me ne faccio di queste righe se non ho soggetti?” ti dico subito che la regola dei terzi si applica anche alle foto di paesaggi.
La regola dei terzi nei paesaggi
Se stai scattando fotografie di paesaggi hai due possibilità. Vedi l’orizzonte davanti a te? Su quella linea puoi posizionare la riga orizzontale superiore o quella inferiore.
In base alla tua scelta (ricordi che all’inizio ti parlavo di scelte?), nel primo caso darai maggiore risalto al suolo, nel secondo concentrerai l’attenzione sul cielo. Mi spiego meglio con queste due immagini a confronto.
Nella foto a sinistra, come puoi vedere, la linea dell’orizzonte è posizionata sulla riga orizzontale inferiore. Guarda il cielo com’è in risalto.
Nella seconda immagine invece l’orizzonte si trova sulla riga superiore e quindi tutta l’attenzione è sul deserto e sulle orme lasciate dal cavallo.
Cosa hai notato in queste due foto?
Hai visto che non si tratta solo di panorami, no? C’è anche un soggetto. Hai notato il posizionamento dei due soggetti? Bravo! È esattamente quello di cui ti volevo parlare.
In queste foto è stata applicata la regola dei terzi alla perfezione, l’orizzonte è posizionato su una delle due righe orizzontali, mentre i soggetti sono entrambi su una delle due righe verticali, sui punti di forza.
Senza questa composizione questa foto non avrebbe avuto la stessa profondità.
La regola dei terzi nei ritratti
Cosa dire allora dei ritratti? La regola dei terzi stabilisce che quando andiamo a fotografare un volto, l’occhio al quale vogliamo dare maggiore risalto deve essere posizionato nel riquadro centrale, il fulcro, leggermente spostato verso destra o verso sinistra in modo da dare più movimento alla foto che quindi verrà spostata verso un lato o verso l’altro.
Oddio com’è difficile!! Ti assicuro che non è così, e te lo dimostro subito. Guarda questa foto che sicuramente conoscerai.
È la bambina Afgana ritratta da Steve Mccurry nel 1984, una foto che ha fatto storia. Per noi è perfetta perché sono sicura che la conosci già e ti servirà come esempio per sempre. Ogni volta che avrai dubbi su come posizionare un soggetto per un ritratto, ti basterà ricordare questa fotografia e gli occhi di questa bambina.
Come puoi vedere l’occhio destro, quello al quale McCurry voleva dare maggiore risalto, è posizionato al centro, leggermente spostato verso la riga di sinistra e verso l’alto. Ora tutto è più semplice vero?
Piccolo consiglio. Se sei all’inizio potrai avere difficoltà a vedere mentalmente la griglia che ti serve per posizionare i soggetti. Non preoccuparti perché puoi attivarla semplicemente dalla tua fotocamera o dal tuo cellulare. Parlo per esperienza personale e ti assicuro che è molto utile.
Con il passar del tempo vedrai che diventerà automatico e riuscirai a vederla anche senza il supporto della fotocamera.
Se tutto questo ti incuriosisce, ti lascio qui un po’ di link che potrebbero aiutarti.
Ylenia ha dedicato un intero articolo proprio alla regola dei terzi dove tutto è spiegato più in dettaglio.
Qui sotto, invece, c’è un video di Marco, un assaggio del nostro corso da zero a fotografo, dove tutto è più completo e organico per chi vuole partire da zero e diventare un vero fotografo.
La regola dei terzi, come ti dicevo all’inizio, è davvero fondamentale, anche se, come tutte le regole, a volte può essere infranta. Ci sono dei casi particolari, infatti, in cui rompere questa regola dà alla fotografia un impatto maggiore.
Ma di infrangere le regole, ne parleremo più avanti. Adesso voglio parlarti di un’altra regola importantissima per noi fotografi.
2. Le Leading Lines
Non farti spaventare dai paroloni in inglese, le leading lines non sono altro che linee guida. Si ma, linee guida di cosa? Sarò ripetitiva ma…guarda la foto qui sotto.
Sì, è vero, te l’ho già mostrata. Ma credimi, qui non c’è nulla di casuale. Utilizzare la stessa foto per spiegare la composizione delle fotografie, è la dimostrazione che in un unico scatto puoi applicare diverse regole.
Quindi, le leading lines sono delle linee immaginarie che guidano l’attenzione di chi guarda la foto in un punto ben preciso. E chi determina questo punto? Siamo noi, i fotografi. Questo significa che noi decidiamo dove vogliamo che cada l’occhio di chi guarda. Bello no?
In particolare, in questa foto, le orme sulla sabbia rappresentano un’ottima leading line, perché chi la guarda è attratto da esse e le segue fino ad arrivare al soggetto che è il nostro punto di interesse.
Queste leading lines sono un po’ ovunque e le puoi sfruttare per costruire la tua fotografia. Ma, come per tutte le cose, avrai bisogno di un buon allenamento per poterle vedere subito che è la cosa più difficile.
Imparare la composizione fotografica non è difficile, il difficile sta nell’imparare a vedere, con gli occhi della mente, tutte le regole per poi applicarle.
Ti spiego subito cosa voglio intendere mostrandoti quest’altra fotografia.
Henri Cartier-Bresson, il padre della fotografia digitale moderna, ha scattato questa foto applicando entrambe le regole che abbiamo visto finora. Come puoi vedere, infatti, il soggetto in bici è sul terzo di sinistra. Ma come ha fatto a scattare questa foto?
Semplicemente ha visto, con gli occhi della mente, le linee guida rappresentate dai corrimano di questa scala. Linee guida un po’ diverse dal solito perché ricurve. Ma con un soggetto posizionato alla fine, tutto prende senso. Quindi quando ha visto queste leading lines ha semplicemente aspettato che qualcuno passasse per costruire una fotografia spettacolare.
In questo video sulle leading lines, come sempre, trovi il nostro Marco che ci spiega tutto molto chiaramente.
Adesso, cerca di metabolizzare queste due regole perché passeremo alla terza, sei pronto?
3. Il Layering o regola della lasagna
Non so te, ma qui a Viaggio Solo Andata, adoriamo tutti…la lasagna. Ci piace così tanto che la utilizziamo anche per fare le fotografie. No, non hai capito bene. Non fotografiamo lasagne, piuttosto le mettiamo dentro le fotografie!
Scherzo, la regola della lasagna è soltanto il nostro modo di chiamare la regola del Layering, come fa Marco nel video del nostro corso Da Zero a Fotografo.
Di che si tratta? La regola della lasagna è la terza regola di questa guida alla composizione fotografica ed è molto utile per dare profondità alle nostre foto.
Ricordi quando ti ho detto che noi fotografi riportiamo su un oggetto bidimensionale la tridimensionalità della realtà?
Be’ non potremmo farlo senza la regola della lasagna.
Ecco brevemente quello che c’è da sapere. In questa foto c’è un soggetto in primo piano che è a fuoco, mentre l’altro soggetto si trova in secondo piano.
Quando guardi questa fotografia l’occhio ricade inizialmente sul soggetto in primo piano e successivamente sul secondo.
Senza questo rapporto tra soggetto e sfondo (ricordi?) la foto sarebbe stata molto più piatta e avrebbe perso la sua tridimensionalità.
In quest’altra immagine, invece, c’è la regola del layering applicata in maniera più complessa: abbiamo quattro livelli nella nostra lasagna.
Come ti ho indicato con quella linea rossa, in primo piano c’è un bambino, in secondo piano c’è una bambina, in terzo piano abbiamo un uomo e, sullo sfondo, una scritta sulla lavagna. Più stratificato di così!
L’occhio di chi guarda segue questo percorso fino ad arrivare alla scritta sulla lavagna.
In questa foto c’è un piccolo errore. Come puoi vedere sullo sfondo c’è una busta e uno zaino blu che attirano l’attenzione di chi guarda, anche se in maniera molto marginale.
Perché ti dico questo? Per farti capire un concetto importante.
Ragionare sulle proprie foto, anche dopo averle scattate, aiuta molto. Osservarti in maniera critica ti consente di imparare dai tuoi errori e migliorarti. In questo modo potrai fare una sorta di allenamento che ti consentirà di evitare questi errori anche quando sei di corsa. Verrà tutto in automatico.
Se vuoi approfondire ancora di più questo concetto, questa volta sarà Elisa che, con questo articolo sul layering, ti darà ancora più informazioni.
Come puoi vedere, è tutto molto semplice nel layering, non ti resta che uscire a scattare e cominciare a stratificare…la tua lasagna!
4. I colori
Eccoci al quarto strumento che il fotografo ha sempre con sé nella sua cassetta degli attrezzi. Cosa ti ha colpito nella foto qui sotto? I colori vero? Benissimo, perché è ciò che voleva ottenere il fotografo.
In realtà questa foto racchiude tre delle quattro regole che abbiamo studiato finora: regola dei terzi, layering e regola dei colori.
Come puoi vedere i due soggetti sono posizionati entrambi sui terzi, la foto è stratificata con i soggetti in primo e secondo piano, e la folla sullo sfondo e i colori guidano lo sguardo da un soggetto all’altro.
Chi guarda questa foto, infatti, viene colpito innanzitutto dal volto della donna che ha questo colore acceso. Successivamente il suo sguardo passa sul viso dell’uomo colorato di arancione, che si trova in secondo piano.
Marco, il nostro fotografo, in post produzione ha deciso di dare un maggiore risalto ai colori, aumentandone la saturazione.
Se non sai cosa sia la post produzione dai un’occhiata a questo articolo e ti sarà tutto più chiaro, oppure dai un’occhiata al nostro corso abbiamo dedicato un intero modulo a questo argomento.
Senza la regola dei colori questa foto non avrebbe avuto lo stesso risultato.
Man mano che impariamo e applichiamo tutte le regole, ti starai rendendo conto che in fotografia la composizione è importantissima. Passiamo alla prossima, allora.
5. Il focus
Il focus è un altro elemento fondamentale per costruire una buona foto-composizione.
Consente di guidare l’attenzione di chi guarda verso l’elemento che noi vogliamo. Oppure il focus ti consente di far distogliere lo sguardo da ciò che potrebbe distrarre.
Se sono stata un po’ contorta, mi spiego subito meglio mostrandoti un’altra fotografia scattata sempre in India da Marco.
In questo caso lo sfondo dove passano quelle persone poteva essere un elemento di distrazione per chi guarda la foto. Per cui, sfocando lo sfondo e mettendo a fuoco invece il soggetto in primo piano, tutta l’attenzione è rivolta su questa donna e sul suo sguardo.
Ricorda però che non sempre è così. In questo caso lo sfondo non aveva niente di interessante, ma in altre situazioni potresti volere tutto a fuoco, sia lo sfondo che il soggetto in primo piano.
Dipende sempre da quali siano le tue intenzioni quando scatti una foto, ovvero, quello che dicevamo all’inizio riguardo al concetto di foto ragionata.
6. Gli angoli
Mai fatte foto ad un bambino o ad un cane? Voglio sperare che tu non ti sia inclinato per scattare. No, non mi sto preoccupando di un possibile colpo della strega.
Una regola fondamentale della composizione fotografica è rappresentata da un sapiente utilizzo degli angoli. La regola base è che per scattare una foto ad un soggetto che ci mostra gli occhi è sempre buona norma porsi alla stessa altezza.
Guarda questa foto scattata a questa bambina, la fotocamera è alla sua stessa altezza e forma così il cosiddetto angolo neutro.
Quando si utilizzano altre inclinazioni, e l’angolo quindi non è neutro, deve esserci sempre una ragione valida. Guarda che potenza nella foto qui sotto. Lo scatto effettuato dal basso verso l’alto serve a dare maggiore risalto al soggetto.
Nel cinema questa tecnica è molto usata per far sembrare i cattivi più spaventosi (dal basso verso l’alto) o i buoni più indifesi (dall’alto verso il basso).
Quindi, quando si tratta di angoli, ricorda che non c’è una regola universale, ogni fotografia ha i suoi angoli giusti. Va bene sovvertire un po’ le regole ma ricorda che deve esserci sempre un motivo.
7. Il framing
Il framing altro non è che una cornice. Come sempre non farti spaventare mai dai paroloni tecnici o stranieri.
Abbiamo moltissime occasioni di scattare foto con cornici che possono essere naturali o artificiali come quelle dei monumenti.
Nella foto qui sotto che (manco a dirlo), rispetta la regola dei terzi, abbiamo queste donne incorniciate da questa finestra.
I soggetti si ritrovano in questa cornice che mette in risalto la loro quotidianità.
Come puoi vedere è tutto molto semplice, non ti resta che uscire e cercare le cornici che daranno maggiore risalto ai tuoi soggetti.
8. La simmetria e il pattern
E parlando di cornici non possiamo non parlare di simmetria e di pattern. Il pattern, altro non è che un modello che si ripete. La ripetizione di uno stesso elemento più e più volte. Lo puoi trovare un po’ ovunque, nella facciata di un palazzo, per esempio, o negli scacchi di una tovaglia. Per averne un’idea ti basta guardare la foto qui sotto.
La simmetria invece è distribuzione ordinata. Può essere relativa ad una serie di oggetti o a varie parti di esso. La simmetria in una foto crea armonia. Guarda quella qui sotto, per esempio.
Nella parte alta abbiamo un pattern con la ripetizione di quelle arcate. Nella parte bassa, come puoi vedere, le arcate sono come specchiate e questo genera un effetto simmetrico che dona armonia a tutta la foto.
Sono due elementi importanti di cui devi tener conto quando stai per scattare una foto. Comincia ad abituarti già da subito a riconoscere queste situazioni già prima di scattare.
Nell’immagine che ti mostro più sotto, la simmetria è ottenuta grazie al riflesso dell’acqua. In questo caso la regola dei terzi non è stata rispettata, infatti, la linea dell’orizzonte è posizionata al centro per dare maggior risalto alla simmetria. Più avanti parleremo di come, quando e perché infrangere le regole ma già da qui puoi capire quale può essere una buona motivazione per farlo.
9. Il peso visivo
La prima cosa che devi sapere riguardo al peso visivo è che ogni singola cosa all’interno di una foto ha un suo peso. Ricordi la foto della regola della lasagna? Sì, quella dove c’erano i bambini con la lavagna e il papà sullo sfondo. Se hai fatto caso a quegli oggetti sulla destra che distraggono un po’ l’attenzione, hai già capito cosa significa peso visivo.
Uno zaino blu sullo sfondo (errore avvenuto proprio nella foto sotto), un uomo con il giubbotto rosso su una distesa di neve immacolata, un soggetto in primo piano rispetto ad uno sfondo non a fuoco, un soggetto con dei colori accesi, tutto, ma proprio tutto, ha un peso visivo.
Nel caso dello zaino, si tratta di un elemento che, seppur marginale, distrae l’attenzione di chi guarda, mentre in tutti gli altri casi la distrazione è “voluta”.
Quindi, siccome ogni elemento della foto ha la capacità di attirare l’attenzione di chi l’osserva, questa tecnica può essere usata a nostro vantaggio come nei casi che abbiamo visto prima. Ma se non è usata sapientemente l’elemento che attira l’attenzione può diventare un elemento di disturbo.
Se vuoi fare buona fotografia, quindi, devi scattare foto equilibrate. L’occhio dell’osservatore deve essere libero di vagare, si sofferma solo qualche attimo sui soggetti che hai voluto mettere in risalto ma poi prosegue ed esamina tutta la fotografia.
Oppure se decidi di rompere l’equilibrio allora devi farlo consapevolmente. È il discorso di rompere le regole cui accennavo poco prima, bisogna saperlo fare.
Una foto può essere squilibrata per
- colore se dai maggiore risalto ad un soggetto perché ha colori più forti;
- dimensione se inquadri oggetti di dimensioni molto diverse,
- collocazione se li collochi a distanze tali che uno dei due sia in risalto rispetto all’altro;
- quantità se uno dei soggetti è presente in quantità maggiore.
Giocare con il peso visivo di uno o più di questi elementi ti permetterà di creare foto molto diverse e particolari.
Come avrai avuto modo di capire in fotografia il peso visivo dei singoli elementi è molto importante. Un classico elemento che disturba l’attenzione è la firma. Potrebbe sembrarti cosa da nulla ma ha un peso visivo enorme. Anche la firma più piccola o più invisibile.
Anzi, probabilmente più è piccola più l’occhio si concentrerà per decifrarla e distoglierà completamente l’attenzione dell’osservatore.
Se ogni elemento della composizione fotografica è capace di attirare l’attenzione, figurati una firma che con la composizione non ha proprio niente a che vedere.
Magari starai pensando che firmare la foto ti garantisce una certa protezione da eventuali furti. Be’ mi dispiace dirti che non è così.
Abbiamo ampiamente parlato di questo argomento in questo articolo dell’opportunità o meno di firmare le foto, e ti spiego come oggi sia possibile, in pochi minuti, eliminare senza danni anche la firma più difficile. Quindi se lo fai per proteggerla, te lo dico subito: è inutile.
10. Infrangere le regole
Tutte le regole che stiamo imparando servono a creare una buona composizione fotografica, a creare equilibrio, ma non solo. Grazie a queste regole riuscirai ad ottenere ciò che desideri, una foto d’impatto, una foto che trasmetta delle emozioni, un soggetto più in risalto rispetto ad un altro e così via. L’applicazione di tutte queste regole serve proprio a questo.
Esistono dei casi in cui le regole vanno infrante ed è così anche per la fotografia. La foto del lago che abbiamo visto prima che non rispetta la regola dei terzi è un esempio perfetto.
Posizionare al centro l’orizzonte per mettere in risalto il riflesso degli alberi nell’acqua e creare una perfetta simmetria è una rottura delle regole, certo, ma è fatta in maniera consapevole.
Soltanto quando avrai appreso per bene tutte le regole della composizione potrai permetterti di stravolgerle.
Un po’ come quando si guida un’auto. Alle prime armi sei ancora impacciato e applichi rigidamente tutte le regole di guida, tenendo, ad esempio, le mani alle cosiddette “dieci a dieci” sullo sterzo.
Poi, quando diventi più pratico, ti permetti di guidare anche con una mano sola, tenendo l’altra sul cambio delle marce.
E con la fotografia è lo stesso. Non infrangere ancora le regole finché non sai perfettamente come applicarle, finché applicarle diventerà un automatismo.
11. Emozioni con la composizione fotografica
Le foto che ci trasmettono emozioni sono quelle che hanno a che fare con noi, che ci appartengono, come le foto che scattiamo in famiglia.
Quello che vogliamo ottenere è trasmettere le stesse emozioni, anche in altri contesti, grazie all’utilizzo delle regole della composizione fotografica.
Ma come fare? Posso darti qualche dritta.
Se stai facendo un ritratto mi raccomando agli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e trasmettono emozioni più di qualunque altra cosa. Cerca sempre di fare in modo che siano rivolti in camera. Una foto bellissima, con una composizione perfetta, dove il soggetto ha gli occhi chiusi, è inservibile.
Cerca scene che ti trasmettano emozioni. Trovata una che ti colpisce, cerca di immortalarla così com’è, applicando le regole di cui abbiamo parlato.
Devi sapere sempre quello che vuoi ottenere. Qual è lo scopo della tua foto, cosa vuoi che provino le persone guardandola? Se sei tu a costruire una foto devi farti queste domande.
Se guardi la foto che Marco ha scattato nel deserto noterai come sia carica di energia. Ed era proprio questo che Marco voleva ottenere. Quindi è una foto costruita.
Se vuoi ottenere un risultato in particolare, devi organizzarti prima. Devi già avere in mente cosa vuoi e, so che può sembrare strano ma fidati è così, devi portare con te le cose di cui hai bisogno.
Nel caso di Marco è stato un foulard rosso, un po’ come se fosse del materiale di scena.
E questo ci porta immediatamente al prossimo elemento che è più che altro un consiglio che può aiutarti ad ottenere delle belle foto.
12. Potenziale fotografico
Quando esci a scattare fotografie devi porti questa domanda: qual è la situazione con maggiore potenziale fotografico, ovvero la scena che potenzialmente mi garantisce uno scatto di impatto maggiore?
È un ragionamento che devi imparare a fare se vuoi ottenere fotografie che trasmettano emozioni. È un po’ come giocare d’anticipo.
Quando Marco è andato in India all’Holi festival lo ha fatto perché sapeva che lì avrebbe potuto ottenere delle buone fotografie. Sapeva, quindi, che quella situazione aveva un grande potenziale fotografico.
Chiaramente questo vale per tutte le situazioni, non devi per forza andare in India!
Immagina una normalissima scena in famiglia, una cena, un ricevimento. Quali possono essere i momenti di maggiore potenziale fotografico? Se si tratta di un compleanno il momento della torta, se è un matrimonio, lo scambio delle fedi, oppure i bambini che giocano tra i tavoli.
Ogni volta che decidi di scattare, quindi, prima pensa alle situazioni che potrai trovarti davanti e come puoi ottenere foto di maggiore impatto in quelle situazioni.
Un altro consiglio che posso darti è quelli di imparare dagli altri. Prima di uscire a scattare prova a guardare, in situazioni analoghe, altri fotografi cosa hanno ottenuto, su cosa si sono concentrati.
13. La luce
Noi fotografi lavoriamo con la luce, dipendiamo da essa. In realtà la luce è qualcosa che riguarda un po’ tutti non solo i fotografi, ma sono sicura che, se ti domandassi cos’è, probabilmente non sapresti rispondermi. Idem se provo a chiederti da cosa è composta.
Tranquillo te lo dico io. La luce è composta da quattro elementi:
- Quantità;
- Durezza;
- Temperatura;
- Direzione.
La quantità è l’intensità della luce. È chiaro che a mezzogiorno avremo una quantità di luce maggiore che alla sera. La foto sotto ne è un esempio. A sinistra c’è troppa luce e quindi abbiamo un foto sovraesposta, a destra invece è molto buia e questa è una tipica sottoesposizione.
Quindi possiamo dire che in momenti diversi della giornata avrai una quantità di luce diversa e con la fotocamera sarai in grado di decidere quanta ne deve entrare. Per durezza della foto si intende la quantità di luce che colpisce il soggetto che può essere molto forte oppure più dolce, più morbida. Come nelle due foto a confronto qui sotto.
Guarda le ombre che crea la luce sul soggetto a sinistra. Questo avviene quando è molto dura.
Per temperatura della luce intendiamo il calore. Hai presente quando diciamo che una casa ha una luce calda? Oppure a volte parliamo della luce fredda dei neon, ecco quella è la temperatura.
Viene misurata in gradi Kelvin e, a valori bassi di gradi Kelvin corrisponde luce calda, a valori alti, luce fredda.
Sembra un concetto banale ma ha la sua importanza perché in base alla luce che stai utilizzando cambi il tipo di fotografia.
Guarda la foto qui sotto, riconosci le linee guida, vero?
Ultimo elemento della luce è la direzione. Immagina come sarebbe stata questa foto senza luce o in un altro momento della giornata.
Se vuoi realizzare una foto che sia ragionata, devi appunto…pensare! Pensare prima a cosa vuoi ottenere e soltanto dopo scegliere i momenti giusti per andare a scattare.
Se per esempio, come in questa foto, hai bisogno delle leading lines, è chiaro che hai bisogno di scattare in un determinato momento della giornata.
In questo caso, il ragionamento sulla luce è stato fatto per ottenere le ombre giuste. In modo da avere la direzione ideale alla tua composizione.
La luce è un elemento imprescindibile in fotografia, ti accompagnerà per sempre. Non possiamo fare a meno di essa, noi fotografi catturiamo la luce. E come puoi vedere anche per applicare le regole della composizione diventa importantissima.
Conclusione
Ebbene sì, siamo giunti alla fine. Ero sicura che ci saremmo ritrovati in fondo a questo articolo sulla composizione fotografica. Abbiamo affrontato molti argomenti di questo grande e affascinante mondo della fotografia, in particolare della composizione fotografica che rappresenta la base per far crescere un buon fotografo.
Arrivare fino in fondo a questo articolo non è da tutti. Sono convinta che se sei arrivato fin qui, sei davvero uno con la testa dura che non si arrende facilmente, che sa quello che vuole e come andarselo a prendere.
E allora non ti fermare. Prendi la tua fotocamera, esci e applica tutto ciò che hai imparato. Le regole della composizione fotografica per ora finiscono qui.
Adesso passa alla pratica e mi raccomando, ricordati sempre che devi divertirti! Se poi ti fa piacere, farmi sapere com’è andata! Come sempre puoi scriverlo qui sotto nei commenti.
Un abbraccio,
Adriana
Ehi, aspetta un momento…vuoi davvero fare sul serio con la fotografia?
Allora abbiamo qualcosa che fa per te.
Il nostro videocorso “Da Zero A Fotografo” è stato studiato per farti raggiungere i tuoi obiettivi fotografici.
Da dovunque tu parta, con il nostro metodo affronterai con ordine e chiarezza tutti i principi base dietro alle foto veramente straordinarie, dalle basi all’attrezzatura, dagli speciali sui diversi stili alla post-produzione.
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