Festival delle aquile in Mongolia: come partecipare e fotografarlo al meglioConsigli di viaggioFestival delle aquile in Mongolia: come partecipare e fotografarlo al meglio

Festival delle aquile in Mongolia: come partecipare e fotografarlo al meglio

da ulan bator a ulgii mongolia

Se ami la fotografia di viaggio e i reportage, non ho dubbi che avrai visto e sentito tanto parlare del Festival delle Aquile in Mongolia.

Fino a qualche anno fa era qualcosa di quasi totalmente sconosciuto: sia la Mongolia stessa che questo strano festival erano fuori dalle principali rotte turistiche.

Ma negli ultimi anni, qualcosa è cambiato: complici i film sul viaggio come “La principessa e l’aquila”, documentari, e i primi pionieristici fotografi che si sono avventurati nella semi-desertica Mongolia dell’ovest, fino ai confini con il Kazakistan e la Russia, le nostre bacheche social e le pagine dei giornali hanno iniziato a essere invase di immagini incredibili.

Uomini a cavallo, riccamente vestiti e coperti di pellicce, che posano con un’enorme aquila pacificamente appollaiata sul braccio. 

festival delle aquile giovane cacciatore

Un giovane cacciatore con la sua aquila al Festival ©Ilaria Cazziol

Ebbene, se ti è capitato di vedere foto del genere e chiederti cosa mai fosse, sappi che era probabilmente un Eagle Hunter: un cacciatore kazako che utilizza aquila e cavallo per catturare le proprie prede.

E che quell’immagine potrebbe ragionevolmente provenire dal Festival delle Aquile, il più grande (e direi unico) raduno dedicato a questa stravagante e affascinante attività!
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La prima volta che ho visto questa scena non avevo idea di cosa fosse, men che meno che si trovasse nella nostra amata Mongolia.

Da quando l’ho scoperto, ho desiderato vederla con i miei occhi e immortalarla con la mia fotocamera.

E quest’anno per la prima volta ci siamo riusciti: insieme ad un gruppo di viaggiatori abbiamo organizzato la Wild Mongolia Expedition e abbiamo partecipato al Festival delle Aquile 2022!

Vorresti vedere dal vivo quelle scene epiche e scattare le stesse foto? Bene, allora hai trovato l’articolo giusto per scoprire come fare!

Ma ti avverto, non è un viaggio adatto a tutti, e non farti accecare dall’idea romantica di questo festival: c’è tanta crudezza, e servirà grande adattabilità per goderti questo viaggio e non trasformarlo in un inferno.

Cos’è il festival delle aquile in Mongolia?

cerimonia di apertura festival delle aquile

Cerimonia di apertura festival delle aquile ©Ilaria Cazziol

Il Festival delle Aquile o “Golden Eagle Festival” è un evento organizzato ogni anno dalla Mongolian Eagle Hunters Association per celebrare e tenere vive le tradizioni delle popolazioni kazake in Mongolia, in particolare la più nota e spettacolare: la caccia con le aquile.

È proprio per valorizzare questa tradizione e tramandarla nel tempo che dal 1999 l’associazione dei cacciatori con le aquile organizza questo Festival: ogni anno a ottobre centinaia di cavalieri con le proprie aquile, nonché kazaki e mongoli di ogni parte del Paese, si radunano nella provincia di Bayan-Ulgii, in un lembo di terra delimitato da fiumi e montagne, per dare sfoggio delle proprie abilità.

Una due giorni intensa, piena di attività e gare, mercatini e bancarelle, cibo di ogni tipo (quasi unicamente a base di carne) e di più occasioni fotografiche di quante un fotografo possa contarne!

La tradizione kazaka della caccia con le aquile

Eagle hunter Mongolia

Eagle hunter in Mongolia ©Nicola Di Monte

I kazaki sono un gruppo etnico di origine turca e mongola che risiede in gran parte dell’Asia Centrale, e in particolare nelle aree dell’estremo ovest della Mongolia, famosi proprio per la loro fierezza e la bravura nell’addestrare cavalli e…aquile.

Da sempre questo popolo utilizza questi grandi rapaci per cacciare, specialmente nei climi rigidi dell’inverno mongolo, non tanto prede di cui cibarsi ma perlopiù animali da pelliccia con cui creare giacche, cappelli e abbigliamento caldo di ogni tipo.

Un’aquila reale infatti ha un’apertura alare di anche 2 metri e pesa fino a 6kg

È quindi in grado di cacciare animali anche superiori al proprio peso, dalle volpi ai lupi, e il connubio tra cavaliere e rapace fornisce a entrambi un grande vantaggio.

Sono animali enormi e maestosi, che ti trafiggono con il loro sguardo gelido, ma si vede subito che i kazaki riescono a creare un vero e proprio legame con loro.

Il modo di accarezzarle, di guardarle, di prendersene cura…questo popolo rude e fiero, così simile al rapace per certi versi, sviluppa un rapporto simbiotico con loro. 

Legame aquila e cacciatore kazako

Il legame tra aquila e cacciatore kazako ©Ilaria Cazziol

Sono solo le aquile femmina a venire addestrate, e gli Eagle Hunters dedicano spesso una vita intera a questo rapporto.

Anzi, a questi: perché la compagna di caccia è pur sempre un animale selvaggio, che “appartiene alla natura”, come ci ha detto uno di loro raccontandoci di questo processo.

Dopo massimo 5 anni di lavoro insieme viene liberata nelle montagne e lasciata tornare al suo mondo. Sarà il momento di addestrarne un’altra e di ricominciare un nuovo ciclo.

Assistere a questa tradizione è un’esperienza forte per un occidentale: può essere persino macabro per i canoni della nostra cultura, ma nella loro è un legame antico e fortissimo che determinava la morte o la sopravvivenza di un’intera famiglia un tempo, e ancora oggi è molto più che una semplice passione.

Vedere il Festival delle Aquile è un modo interessante per scoprire tutto questo e molto di più.

Eagle hunter con la sua aquila

Eagle hunter con la sua aquila ©Ilaria Cazziol

Tutto ciò che devi sapere sul Golden Eagle Festival in Mongolia

Dove si tiene il festival delle aquile? E quando?

Il Festival delle Aquile si tiene ogni anno a inizio ottobre, di solito il primo weekend del mese, in un’area semi-desertica nei dintorni della cittadina di Ulgii, nella provincia più occidentale della Mongolia Bayan-Ulgii.

 

Nel 2023 dovrebbe tenersi il 30 settembre e 1 ottobre, mentre nel 2024 il 3-4 ottobre. Le date definitive vengono comunicate nei mesi precedenti comunque.

Quanto costa il Festival delle Aquile in Mongolia?

Di per sé il biglietto d’ingresso al festival non costa tantissimo: 30$ è ciò che è scritto sui biglietti d’ingresso, ma ogni anno l’evento diventa più conosciuto e l’associazione alza i prezzi, almeno ai turisti stranieri, fino anche a 50$.

Il prezzo del festival è il meno però: per arrivare a Ulgii bisogna considerare quasi 2.000km di strada (spesso sterrata) da affrontare con mezzi privati o bus, oppure un volo interno che diventa molto costoso nel periodo del festival (anche 400€ per una tratta altrimenti economica).

Partecipare al festival delle aquile non è un viaggio semplice né economico quindi, ma promette di essere una vera e propria avventura selvaggia – ed in effetti lo è!

Clima al festival delle aquile

Festival delle aquile sotto la neve

Festival delle aquile sotto la neve ©Nicola Di Monte

Inizio ottobre può non sembrare un mese particolarmente invernale o freddo, ma c’è un motivo se gli Eagle Hunters sono vestiti così: qui il gelo arriva prima.

Ci sono anni in cui la temperatura è mite, intorno ai 10 gradi, altri in cui il Festival si tiene sotto la neve. Il nostro caso è stato decisamente il secondo.

Nel 2022 abbiamo avuto una poco piacevole temperatura di -12 gradi il primo giorno, con anche nevicate leggere, e -10 il secondo.

Diciamo che con un clima del genere bisogna vestirsi adeguatamente, per cui tornano molto utili le bancarelle che vendono ogni tipo di oggetto in pelliccia, lana e cachemire, ma soprattutto un fotografo deve proteggere la fotocamera dal gelo e prendere determinati accorgimenti per viaggi al freddo.

Viaggio in Mongolia dell’ovest: un luogo davvero selvaggio

Mongolia dell'Ovest Festival delle Aquile

Mongolia dell’Ovest per il Festival delle Aquile ©Nicola Di Monte

Ma la vera difficoltà di questo viaggio non è il freddo. Nemmeno i trasporti (che poi comunque vedremo hanno delle complessità).

Il problema è che la Western Mongolia è famosa per essere uno dei luoghi più selvaggi al mondo, e il viaggiatore che decida di venire a vivere il Festiva delle Aquile deve essere pronto a “lasciare ogni comfort“, per citare Dante.

Tutta la Mongolia è selvaggia, nel nostro primo itinerario qui nel 2017 avevamo già avuto modo di scoprire le abitudini dei mongoli più particolari e di vivere con questo fiero popolo, realizzando anche un reportage sui nomadi nella steppa.

Avevamo vissuto senza un bagno, senza doccia, senza elettricità o altri comfort a cui siamo abituati, ma l’abbiamo fatto in un contesto di work-exchange per cui eravamo pienamente preparati. 

La Mongolia dell’ovest porta tutto questo ai massimi livelli.

Si tratta di una zona piuttosto remota, in cui sono presenti città grandi come Khovd ma che generalmente è ancora piuttosto selvaggia, con la maggior parte del territorio completamente desertico, strade spesso non asfaltate, e la maggior parte della popolazione che vive di pastorizia nomade, con i propri cavalli, il bestiame, e ovviamente qualche aquila.

nomadi mongoli con gregge al pascolo

nomadi mongoli con gregge al pascolo ©Ilaria Cazziol

Se vuoi fare l’esperienza del festival devi quindi prepararti a dormire nelle ger (le tipiche tende circolari bianche) nelle fredde notti autunnali, a usare un bagno esterno che è in realtà un semplice buco nel terreno, e a trovare anche negli hotel delle città condizioni di scarso comfort.

È il bello e il brutto di questo Paese, di questo viaggio: la Western Mongolia è un luogo in cui sentirsi i primi esploratori a mettere piede, unici turisti o quasi (anche se il Festival in sé ormai è piuttosto famoso e attira gente da ogni dove) in un mondo selvaggio e ostile, ma bellissimo e sorprendente.

Un mondo in cui le strade sono continuamente attraversate da greggi di pecore accompagnate da un cavaliere dall’aria burbera, i paesaggi infiniti e sempre vari sono punteggiati dal bianco delle ger, e il cielo blu sopra la steppa gialla regala un contrasto unico alle foto.

Prendere o lasciare, ai mongoli non importa indorare la pillola per il turista: questo è il loro modo di vivere, e ne vanno estremamente fieri.

Nomade mongolo e ger

Nomade mongolo con la sua mandria di cavalli e la ger ©Ilaria Cazziol

Come arrivare al festival delle aquile: in aereo o via terra?

Il secondo problema, una volta deciso che si è pronti alla sfida, è arrivare a Ulgii per il festival delle aquile.

Come già detto circa 1.700km separano Ulan Bator da Ulgii, e per colmarli si può scegliere di:

  1. prendere un volo interno
  2. oppure di percorrerli via terra.

A onor del vero c’è una terza opzione, ovvero passare dalla Russia (una tratta che noi avevamo inizialmente pensato di combinare almeno in parte con la Transiberiana) ma che per motivi politici è ovviamente complicata.

aquila reale mongolia

Un’aquila reale solca i cieli della Mongolia ©Nicola Di Monte

1. Volo interno per il festival delle aquile

Il modo apparentemente più semplice per arrivare al Festival delle Aquile è prendere un volo interno da Ulan Bator fino al piccolo aeroporto di Ulgii.

L’aeroporto di Olgii (ULG) è il secondo aeroporto più grande della Mongolia, ma rimane comunque minuscolo per i nostri standard. L’unica destinazione da qui è Ulaanbataar con Aero Mongolia, che vola solo 2-3 volte a settimana.

I voli che effettuano questa tratta sono piccoli aerei piuttosto antiquati, e se normalmente costano sui 100$ in occasione del festival raggiungono cifre esorbitanti (ci è stato detto oltre 400$ tra andata e ritorno).

L’altro grande problema di questi piccoli aerei è il bagaglio: è consentito un massimo di 15kg a persona tra bagaglio a mano e da stiva, e non è certo un peso che sia difficile raggiungere, specialmente per chi trasporta attrezzatura fotografica.

Questo rende l’opzione di volare poco conveniente su vari fronti se non quello del tempo necessario, e ci ha spinti a scegliere l’altra opzione:

2. Raggiungere via terra Ulgii e il festival delle Aquile

da ulan bator a ulgii mongolia

L’altra opzione sembra folle, lo so: 1700km all’andata e altrettanti al ritorno, che diventano di più perché ci sono deviazioni e strade più lunghe per vedere luoghi interessanti o evitare strade sconnesse…

Però se si dispone di abbastanza tempo (noi l’abbiamo fatto in 16 giorni), di un mezzo resistente (una macchina 4×4 se si è da soli, i minibus sovietici grigi UAZ sono il mezzo più usato per i gruppi, ma il nostro Toyota giallo ha fatto uno splendido lavoro!) e di tanto amore per i viaggi on the road, è il modo che mi sento di consigliarti.

strade Mongolia

Le strade infinite della Mongolia @Nicola Di Monte

Anche perché è la modalità migliore per scoprire la Mongolia.

Questo non è un Paese di grandi bellezze, non ci sono città da visitare per la loro straordinaria storia, né tante attrazioni di interesse naturalistico a parte il Deserto del Gobi

Qui La Grande Bellezza risiede nel paesaggio, sempre uguale ma sempre diverso, nei branchi di animali che attraversano la strada, nelle strisce d’asfalto che si perdono all’orizzonte, nell’avvistare cammelli e rapaci, e nel fermarsi ogni due per tre a immortalare una ger candida che riposa in un paesaggio infinito.

Non c’è modo migliore che goderne chilometro dopo chilometro via terra.

Attenzione però a noleggiare un’auto in Mongolia senza autista: ci sono tante ore di nulla tra una città e l’altra, spesso il telefono non prende, le strade diventano sterrati senza segnaletica, e nessuno parla inglese lasciata Ulan Bator.

Detto ciò, con le dovute accortezze è assolutamente fattibile.

In alternativa, unirsi a un viaggio di gruppo come il nostro permette di non dover pensare a nulla.

Oppure, come ultima possibilità riservata ai veri avventurieri fai-da-te, esistono alcune rotte di bus Ulan Bator – Ulgii che in circa 2 giorni compiono tutta la tratta…proprio per temerari insomma!

Bene, siamo arrivati a Ulgii in un modo o nell’altro…il Festival delle Aquile sta per cominciare!

gare festival delle aquile Mongolia

Gare a cavallo al festival delle aquile in Mongolia ©Nicola Di Monte

E adesso?

Festival delle aquile: cosa aspettarsi?

Prima di arrivare al festival, non sapevo davvero cosa aspettarmi.

Per scelta non ho voluto vedere video per non condizionarmi e creare aspettative, ma magari tu non sei come me, e comunque penso che sia importante sapere come funziona il Festival delle Aquile per capire cosa aspettarsi.

Per cui, eccoci qui: vediamo di rispondere!

Come già detto, il festival si svolge in una zona desertica tra il fiume e le montagne vicino a Ulgii, a circa 15 minuti in auto dal centro della città. Non c’è letteralmente nulla, quando il festival è assente.

Ma in quei giorni, diventa un vero e proprio evento.

Festival delle Aquile dove si svolge

Dove si svolge il Festival delle Aquile ©Ilaria Cazziol

La cosa più simile a cui ho pensato arrivando è stato…un rave party!

Quelle feste fatte senza permessi e quindi un po’ di nascosto, in zone riparate da sguardi e orecchie…ecco, il Festival delle Aquile sembra proprio un rave in mezzo al deserto!

Una grande area recintata è dove si svolgeranno i giochi durante i due giorni di evento: 3 cerchi bianchi disegnati con i sassi definiscono il punteggio ottenuto dai partecipanti alla caccia con le aquile (l’animale che arriva nel cerchio più lontano ha un punteggio maggiore) e delimitano lo spazio negli altri giochi.

giochi festival delle aquile

Altri giochi al festival delle aquile ©Nicola Di Monte

Intorno, si dispongono centinaia di mercanti che vendono qualsiasi cosa: dai tappeti ai dipinti, dai cappelli alle pellicce, passando per cibi di ogni tipo e carne di qualsiasi animale alla griglia.

Ancora più intorno, tutte le macchine parcheggiate e gli “accampamenti”: tra ger, tende kazake e semplici teli, quasi ogni gruppo si crea una sorta di punto di ritrovo in cui riposare, mangiare e possibilmente chiudersi dentro se fuori fa troppo caldo (come è successo a noi). In questo senso avere l’organizzazione di un’agenzia è fondamentale, sarebbe difficile organizzarsi da soli.

Le tradizioni della caccia con le Aquile e gli altri giochi

Poi comincia lo spettacolo: durante il festival delle aquile si svolgono vari giochi, gare e test di abilità, oltre alla più famosa (ma non necessariamente più affascinante) caccia con le aquile.

Iniziamo da questa, comunque, anche perché solitamente è quella con cui comincia il festival: dopo la registrazione dei cacciatori partecipanti e la cerimonia d’apertura, la prima competizione è per vedere qual è l’aquila meglio addestrata della Mongolia!

Mongolia Bimba falconiera

Una giovanissima cacciatrice e la sua aquila perfettamente addestrata ©Nicola Di Monte

I rapaci vengono portati in cima a una montagnetta proprio davanti al campo di gara (che ritroveremo più avanti), a capo coperto perché non vedano dove sono, e poi liberate: dal basso, nell’area recintata, il padrone inizia il suo richiamo.

Richiamo del cacciatore all'aquila ©Nicola Di Monte

Richiamo del cacciatore all’aquila ©Nicola Di Monte

L’animale risponde al grido del cacciatore, un verso acuto che ciascuna aquila riconosce essere quello del proprio cacciatore.

Si lancia in picchiata sul suo braccio, mentre questi cerca di allontanarsi e di raggiungere l’ultimo cerchio…un gioco di fiducia e coordinamento reciproco.

È una scena molto bella da vedere, e a seconda di vari fattori la giuria darà un punteggio o un altro al binomio uomo-animale (o donna – è un’attività ormai molto inclusiva per fortuna!).

Tra questi la velocità di arrivo dell’animale, la distanza percorsa, la precisione dell’atterraggio e…l’efficacia del tutto!

Addestramento aquile Mongolia

Un’aquila non così ben addestrata se ne va con la preda… ©Nicola Di Monte

Il giorno dopo, ci sarà la prova finale: la caccia, o “shirga”!

I cacciatori che hanno ottenuto il miglior punteggio alle selezioni chiameranno la propria aquila come già fatto, ma questa volta questa dovrà atterrare con precisione su una preda trascinata con una corda dietro il cavaliere (per non urtare le varie sensibilità, si tratta di una pelliccia animale e non di una preda viva).

caccia con l'aquila simulazione

Simulazione di caccia con l’aquila alla preda finta ©Nicola Di Monte

Ma non finisce qui: ci sono tante altre attività al festival delle aquile.

Dai più classici, come il tiro con l’arco e la corsa con i cammelli, ai più assurdi. In particolare:

  • Tinge llu, in cui il cavaliere al galoppo deve arrivare fino a terra e raccogliere con le mani una moneta;
raccogliere moneta a cavallo Festival delle aquile

Raccogliere una moneta da cavallo al Festival delle aquile ©Nicola Di Monte

  • Kiz kuar, una gara assurda uomini contro donne, in cui le donne devono raggiungere l’avversario e…frustarlo di santa ragione! 1F602 1
gara a cavallo Festival delle Aquile

Gara a cavallo al Festival delle Aquile ©Ilaria Cazziol

  • Kokbar, il più assurdo (e macabro) di tutti, diciamo una sorta di polo giocato uno contro uno, ma invece di una palla quella che si devono rubare è…la carcassa di una capra! 1F610 1
gara di forza tirando una pelle di capra

Gara di forza tirando una pelle di capra ©Nicola Di Monte

Che piaccia o no, il tutto è talmente assurdo e particolare da essere super interessante, e far dimenticare freddo, stanchezza…e anche eventuali fastidi culturali davanti a una simile scena.

Come fotografare il festival delle aquile al meglio

Veniamo a noi, e al motivo che attira la maggior parte delle persone ad assistere a questo straordinario evento: i consigli per fare foto spettacolari al Festival delle Aquile.

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Eh sì, devo dire che non ho mai visto tanti teleobiettivi giganti e fotocamere top di gamma concentrate nello stesso posto come in quel lembo di terra brulla in mezzo alla Mongolia!

È davvero un evento dalle grandi potenzialità fotografiche (ricordi quando parliamo di potenziale fotografico? Ecco questo ne è l’esempio al 100%!), e portare a casa foto degne di nota con simili soggetti sembra facilissimo.

ritratto cacciatore con l'aquila Mongolia

Ritratto di un cacciatore con l’aquila in Mongolia ©Ilaria Cazziol

In realtà non lo è, per niente: mettici il freddo, mettici la luce spesso sbagliata, mettici azioni molto veloci e tanta, tanta gente che sbuca in ogni foto…ottenere foto davvero WOW non è stato semplice!

Ecco perché mi sento di darti qualche consiglio:

  • Vai presto e “prenota” i posti davanti: come hai visto dalle foto sopra, lo “stadio” in cui si svolgono le gare è un rettangolo circondato di persone, macchine, bancarelle, etc.
    L’unico lato libero è quello che termina nella montagna, un fondale perfetto. Capisci bene quindi che metterti davanti, ovvero sul lato opposto alla montagna stessa, è l’unica possibilità per fare foto pulite con uno sfondo sgombro!
    Se si va da soli non sarà un problema infilarsi e scattare da lì, ma in gruppo conviene arrivare prima e prendere letteralmente i posti migliori (ci sono un paio di panche, e la maggior parte delle persone si portava i seggiolini pieghevoli da campeggio).
eagle festival background

Perfetto sfondo per l’eagle festival ©Nicola Di Monte

  • Scatta dal basso verso l’alto: per i ritratti e le scene fuori dall’arena di gara sarà forse anche peggio.
    Ogni personaggio degno di nota e fotogenico sarà ovviamente circondato da fotografi e curiosi, rendendo lo scatto praticamente impossibile.
    Per fortuna, la maggior parte di loro sarà a cavallo: scatta con angolazioni forti, anche estreme, e potresti ottenere scatti non solo sgombri di persone ma anche molto particolari!
Eagle huntress Mongolia

Una Eagle huntress Mongola, ancora più epica con l’angolo basso ©Ilaria Cazziol

  • Arrampicati sulla montagna dietro per cambiare prospettiva: l’altro punto da cui è possibile fare foto spettacolari è dall’alto: come avrai visto qui sopra, è l’unico modo per ottenere una visione d’insieme. 
    Inoltre per le due gare con le aquile i rapaci vengono rilasciati proprio da qui: c’è quindi la possibilità di fare scatti molto, molto interessanti!
    Non preoccuparti è una breve camminata di 10 minuti, c’è un sentiero sul retro della montagna che porta in cima, e la vista da lì varrà tutta la fatica fatta!
Aquila spicca il volo eagle festival

Aquila spicca il volo all’eagle festival ©Ilaria Cazziol

  • Imposta bene la fotocamera per non sprecare neanche uno scatto: tutte le attività del festival delle aquile sono molto veloci: uccelli in picchiata, cavalli al galoppo, cavalieri che si spintonano e si frustano…
    Imposta la fotocamera di conseguenza considerando di fotografare in manuale, o meglio nei semi-automatismi, con:
    • tempi velocissimi (almeno 1/2000);
    • diaframma di conseguenza, ma attenzione a non tenerlo troppo aperto: sotto f5.6 il rischio di sbagliare il focus diventa estremamente alto! Piuttosto, alza un po’ gli ISO;
    • scatto a raffica, il più veloce possibile.
come fotografare festival delle aquile Mongolia

Scatto a raffica per fotografare il festival delle aquile in Mongolia ©Nicola Di Monte

  • Attenzione al freddo! Sia per te che per la tua attrezzatura. Portati guanti pesanti, possibilmente quelli che si aprono sulle dita apposta per fotografi (noi adoriamo quelli della Vallerret), cappello, scaldini per i piedi. Oppure comprali lì.
    Quello che invece non puoi comprare in loco è una batteria di riserva. Fai anche due, perché con il freddo il livello scende ad ogni scatto, e tienile a contatto con il corpo in una tasca interna. In generale, segui i nostri consigli per fotografare sotto zero e non potrai sbagliare.
giovane Cacciatore al Golden Eagle Festival

Giovanissimo cacciatore infreddolito al Golden Eagle Festival ©Nicola Di Monte

  • Fotografare gli eagle hunters in privato: infine, ti consiglio di non limitare le tue possibilità al Festival. Si tratta comunque di un momento molto incasinato, in cui le variabili sotto il tuo controllo sono minime: non puoi posizionare i soggetti, non puoi replicare una scena…insomma, non facile.
    Le foto veramente scenografiche che probabilmente hai visto sul web sono quelle scattate alle famiglie di Eagle Hunters nella tranquillità delle loro ger, o in un’uscita dimostrativa di caccia con l’aquila.
    Quasi tutti i tour propongono questa attività aggiuntiva, che di solito prevede di restare anche a dormire da loro per provare la grande ospitalità mongola.
Famiglia di eagle hunters

Famiglia di eagle hunters in posa ©Ilaria Cazziol

Se avrai la fortuna di trovare non solo persone simpatiche e disponibili, che faranno e rifaranno la stessa scena davanti al tuo obiettivo, ma anche un tramonto pazzesco e una luna enorme che spunta all’orizzonte…
Be’ sarà valsa la pena di ogni difficoltà, come è stato per noi 2665 1

Eagle hunter, aquila e luna

Eagle hunter, aquila in volo e luna enorme ©Ilaria Cazziol

Bene, spero che questo articolo ti sia utile per realizzare il tuo sogno e fotografare il Festival delle Aquile in Mongolia, sia che tu voglia farlo in autonomia che con un viaggio organizzato come il nostro.

Se ti interessa ricevere aggiornamenti sull’opportunità di partecipare a viaggi come la Wild Mongolia Expedition, ricordati di lasciare il tuo contatto qui sotto:


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A noi non resta che augurarti, ora più che mai, buon viaggio e…buona luce!

Un abbraccio,
Ilaria

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Spericolata, iperattiva, curiosa, ma anche riflessiva, emozionale, romantica. Un casino, insomma. Nel viaggio le mie due anime trovano pace, e nel lavoro come copywriter da remoto, con i miei tempi e le mie modalità, trovo la mia dimensione lavorativa.

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