VIAGGIO E WORKSHOP FOTOGRAFICO IN ISLANDA

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Organizzare un Fotosafari: Come Fotografare Gli Animali in un Safari Fotografico

leonessa fotosafari tanzania

Fare un safari fotografico è uno dei sogni di ogni fotografo amatoriale o professionale: l’idea di essere circondati dagli animali più unici e affascinanti dell’Africa, quelli che abbiamo visto nei film crescendo e sognato da bambini, non lascia indifferenti molte persone.

Per i fotografi poi diventa un parco divertimenti: catturare con la fotocamera certi sguardi selvaggi che incrociano i nostri, scene autentiche e a volte drammatiche, emozioni come quelle che un viaggio di questo tipo regala…be’ è la ricetta perfetta per un viaggio fotografico da sogno.

Il fotosafari non è solo l’arte di fotografare gli animali nel loro habitat naturale, ma è un viaggio emozionale, un’immersione profonda nel cuore della natura grazie alla fotografia.

Se anche a te come me affascina l’idea di partire per un fotosafari e vuoi scoprire tutti i segreti per catturare gli scatti più emozionanti, sei nel posto giusto.

In questo articolo, ti guiderò passo passo attraverso tutto ciò che devi sapere per rendere il tuo safari fotografico un’esperienza indimenticabile, con consigli basati sia sui miei game drive in Kenya, Tanzania e Namibia, sia su tanti anni di studio delle tecniche fotografiche.

E se vuoi approfondire queste ultime e migliorare la tua fotografia di viaggio a tutto tondo, non perderti i corsi della nostra Travel Photography Academy:

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Cos’è un fotosafari in Africa (veramente) e come farlo

Prima di partire per il mio primo safari in Namibia avevo gli occhi pieni delle immagini incredibili che avevo visto della fauna africana: primi piani emozionanti di leoni, leopardi, giraffe e tutti gli altri animali, scattati come se fossero a pochi metri nella luce morbida dell’alba.

La verità però è ben diversa.

Nella maggior parte dei Safari turistici, non sarà facile ottenere questo tipo di scatto.

Primo perché, a meno che tu non faccia un safari specifico (e molto più costoso di quelli standard), sarai sempre su una macchina. Quindi le prospettive e la vicinanza agli animali saranno limitate.

Secondo perché quasi tutti i Safari giornalieri durano da dopo l’alba a prima del tramonto, quindi la luce in cui scatterai non sarà la migliore.

E terzo…be’ diciamo che quei primi piani sono stati fatti di solito con un’ottica lunga, almeno un 600mm, e non tutti possiedono un obiettivo del genere!

Ma non preoccuparti: puoi ottenere foto straordinarie dal tuo Safari fotografico anche se non hai l’obiettivo perfetto da fotografo naturalista.

Io sono piuttosto orgogliosa delle foto che ho portato a casa dalla Namibia e dalla Tanzania: non saranno le foto da appostamento dei sogni, ma scattarle mi ha permesso di provare emozioni enormi.

Non solo avvistare questi animali straordinari in natura, nel proprio ambiente, ma anche immortalarli con la mia fotocamera, poter godere dei dettagli che a prima vista sfuggono, e in generale il piacere di scattare questo tipo di foto di viaggio.

mamma e cucciolo in fotosafari in Tanzania
Mamma scimmia e il suo cucciolo in fotosafari in Tanzania – © Ilaria Cazziol

Fotosafari: come, dove, quando farlo

Il termine “fotosafari” deriva dalla parola swahili “safari”, che significa “viaggio”, ma nel tempo ha assunto un significato ben più profondo.

Tradizionalmente era associata alle spedizioni di caccia in Africa. Ma, fortunatamente, oggi il concetto ha subito una profonda trasformazione, e il fotosafari è una modalità etica e rispettosa: invece di mirare con un fucile, puntiamo le nostre fotocamere, catturando momenti magici che durano per sempre.

Osservare e fotografare questi momenti in natura è un’esperienza che tocca l’anima. Non si tratta solo di scattare una foto, ma di connettersi con la natura, di sentirsi parte di un mondo più grande e di catturare l’essenza stessa della vita selvaggia.

Dove fare un safari fotografico in Africa?

Questo affascinante continente è la destinazione principale per chi desidera vivere un’esperienza fotografica di questo tipo, immersi nella natura selvaggia e tra animali maestosi.

Ma dove andare?

  • Kenya: Il Kenya è uno dei luoghi più iconici per un fotosafari. Nelle pianure del Masai Mara puoi assistere alla spettacolare migrazione degli gnu o avvistare i famosi “Big Five” (leone, elefante, bufalo, leopardo e rinoceronte). Il “problema” è che il Kenya è il più inflazionato dei Paesi africani per i fotosafari: troverai tantissime agenzie e opportunità a tutti i prezzi, ma spesso potresti avere la sensazione di essere in un “safarificio” senz’anima.
  • Tanzania: Poco più a sud, la Tanzania ti aspetta con il suo Parco Nazionale del Serengeti (che è il continuo geografico del Masai Mara kenyota) e l’area di conservazione del Ngorongoro. Questi luoghi sono l’epitome del fotosafari africano, dove la natura si manifesta in tutta la sua grandezza e bellezza.
    Il bello della Tanzania è che offre tante opportunità quanto il Kenya, ma con il vantaggio di avere un turismo un po’ più selettivo (con prezzi leggermente più alti, infatti). Inoltre potrai sostenere uno dei Paesi africani che più ha investito nella salvaguardia dei suoi ecosistemi.
  • Namibia: Se non vuoi solo fotografare gli animali africani ma anche trovare paesaggi diversi e unici, considera un viaggio in Namibia. Le dune di sabbia rossa del deserto del Namib e le vaste pianure del Parco Nazionale di Etosha offrono sfondi spettacolari per le tue fotografie.
    Le opportunità di avvistare gli animali sono un po’ più contenute perché l’Etosha non ha le dimensioni e la varietà del Serengeti, ma quelli che vedrai avranno uno sfondo davvero unico!
fotosafari in Namibia - @ Ilaria Cazziol
fotosafari in Namibia – @ Ilaria Cazziol
  • Mozambico: Meno conosciuto ma altrettanto affascinante, il Mozambico offre coste incontaminate e parchi nazionali ricchi di biodiversità. È una destinazione emergente per i fotosafari, perfetta per chi cerca qualcosa di diverso dal solito. L’unica difficoltà sarà la minore varietà di tour disponibili.
  • Sud Africa: Con il famoso Parco Nazionale Kruger, uno dei più grandi parchi di conservazione in Africa, avrai l’opportunità di fotografare una vasta gamma di animali selvatici in un ambiente naturale mozzafiato. Oltre al Kruger, il Sud Africa offre una varietà di riserve private e parchi nazionali, ognuno con la sua unicità, che vanno dai lussureggianti paesaggi del Garden Route ai deserti del Karoo.

Ci sono poi Paesi in cui è possibile fare safari fotografici specifici per certi animali più che per altri: un caso in particolare è fotografare i gorilla e gli scimpanzé, attività per cui saltano alla mente subito Uganda e Botswana.

Oltre alla bellezza naturale e alla ricchezza della fauna, valuta anche l’importanza della conservazione nella tua scelta.

Molti di questi luoghi sono Patrimoni dell’UNESCO, riconosciuti per il loro valore ecologico e culturale. Quando visiti queste aree contribuisci anche a sostenere gli sforzi di conservazione locali.

Quando fare un fotosafari?

Dovunque tu decida di andare, ricordati di verificare anche stagione è nel Paese che scegli:

  • la stagione secca può essere molto calda ma è la migliore per avvistare gli animali (e quindi la più affollata);
  • la stagione delle piogge offre paesaggi verdi e lussureggianti e prezzi bassi, ma è più difficile fare avvistamenti.

Quale tipo di safari fotografico scegliere?

Il safari fotografico in jeep o game drive - @ Ilaria Cazziol
Il safari fotografico in jeep o game drive – @ Ilaria Cazziol

Quando pensi a un safari, probabilmente ti immagini un jeep che attraversa la savana con il sole calante all’orizzonte. Ma esistono diverse tipologie di fotosafari, ognuna con le sue peculiarità e momenti magici da catturare.

Game Drive: il classico fotosafari diurno in jeep

Il game drive è la tipologia di safari più conosciuta, e quella a cui mi riferirò principalmente in questo articolo.

Si tratta di un’avventura diurna a bordo di un veicolo, spesso una jeep aperta, che ti permette di esplorare le vaste distese della savana alla ricerca di animali selvatici.

È l’opportunità perfetta per fotografare leoni, elefanti, giraffe e molti altri animali nel loro habitat naturale, spendendo poco perché solitamente si condivide la jeep con altre persone.

La luce del giorno offre condizioni ottime per scatti nitidi e ben illuminati, ma al contempo come ben sappiamo non è certo l’ora migliore per fotografare (quella sarebbe la golden hour).

Inoltre offre pochissima libertà fotografica in termini di composizione, perché non potrai muoverti dal veicolo (vietatissimo scendere se non in specifiche aree) né uscire dai percorsi tracciati.

Le altre tipologie di safari sono più particolari, spesso costano di più e a fronte di alcuni vantaggi, possono essere più o meno adatte alla fotografia.

  • Fotosafari Notturno
    Hai mai pensato a cosa succede nella savana quando il sole tramonta? Il fotosafari notturno ti offre la possibilità di scoprirlo. Armato di una torcia e di una fotocamera con una buona sensibilità ISO, potrai catturare immagini di animali notturni e di comportamenti raramente osservabili di giorno.
    Bellissimo dal punto di vista delle emozioni che si possono provare, diventa molto difficile scattare foto ovviamente.
  • Fotosafari a Piedi/in bici/a cavallo:
    perfetto se desideri avvicinarti alla natura in modo più diretto. Accompagnato da guide esperte/ranger, camminerai in mezzo alla natura per vivere momenti di autentica connessione con l’ambiente circostante. Sebbene possa permettere di scattare foto da angolazioni uniche, difficilmente ti troverai al cospetto degli animali più interessanti come i Big 5 in questo modo.
  • Gorilla Trekking
    Uno dei momenti più emozionanti che un fotografo può vivere è l’incontro ravvicinato con i gorilla di montagna. Il gorilla trekking ti porta nel cuore delle foreste, dove potrai osservare e fotografare questi maestosi primati nel loro ambiente naturale.
  • Fotosafari in Barca
    Non tutti gli animali da fotografare si trovano sulla terraferma. Con un fotosafari in barca potrai esplorare fiumi e laghi, alla ricerca di ippopotami, coccodrilli e una varietà di uccelli acquatici. La prospettiva dall’acqua offre opportunità uniche per scatti originali e suggestivi.

In generale, più puoi spendere più puoi organizzare un safari fotografico davvero specifico, personalizzato e ritagliato sui tuoi bisogni. Per cifre elevate e con i giusti permessi, è anche possibile fare vere e proprie spedizioni fotografiche alla National Geographic…

Se hai questa possibilità, forse allora i miei consigli su come fotografare gli animali durante un safari non ti saranno molto utili 😉

In tutti gli altri casi…continua a leggere!

Prepararsi al Fotosafari: cosa portare per un safari in Africa

Fotografare gli animali selvatici nell'ambiente naturale della Tanzania - @ Ilaria Cazziol
Fotografare gli animali selvatici nell’ambiente naturale della Tanzania – @ Ilaria Cazziol

Una volta prenotato il safari fotografico dei tuoi sogni arriva il momento delle scelte: come vestirsi? Cosa portare in valigia?

E soprattutto, che attrezzatura fotografica serve?

Cominciamo dall’abbigliamento.

Come vestirsi per un safari

Quando pensi a un safari, potresti immaginare temperature torride e sole cocente. Ma la realtà può variare. Ecco perché è fondamentale scegliere un abbigliamento adeguato:

  • Colori chiari: Non solo aiutano a riflettere il sole, ma sono anche meno attrattivi per le zanzare. Inoltre, colori neutri come il beige o il kaki ti permettono di mimetizzarti meglio nell’ambiente, disturbando meno gli animali.
  • Occhiali da sole: Proteggono i tuoi occhi dalla luce intensa e ti permettono di osservare meglio la fauna.
  • Binocolo: Molti tour operator prometteranno di fartelo trovare in macchina, ma non saranno certo di alta qualità. Se ce l’hai o vuoi comprartelo, questa è l’occasione di portarlo!
  • Cuscino gonfiabile: le giornate di safari sono bellissime ma lunghe e scomode. Stare seduti per tante ore in una macchina mette a dura prova il fondoschiena, io ho trovato molto utile avere un cuscino.
  • Sciarpa o kefia (o mascherina): una caratteristica dei safari, specie nella stagione secca (la migliore per gli avvistamenti), è la polvere. Ti ritroverai capelli, occhi e bocca piena di polvere, quindi se ti dà fastidio porta qualcosa per coprirti.

Che attrezzatura fotografica portare per un safari?

Un tele per fotografare gli animali da vicino - @Ilaria Cazziol
Un tele per fotografare gli animali da vicino – @Ilaria Cazziol

Come detto all’inizio, tra l’attrezzatura ideale e quella che abbiamo a disposizione spesso c’è un abisso. 

La fotocamera per safari ideale

Se hai voglia di comprarti da un po’ quell’ottica lunga super luminosa e costosa che hai adocchiato, diciamo che questo è il momento giusto per farlo. 

Un 600mm ottica fissa di porterà vicino anche agli animali più lontani, e le tue foto saranno sempre luminose e con un bell’effetto bokeh da sogno. 

Ovviamente dovresti portarti dietro anche altri obiettivi per coprire le varie esigenze:

  • un grandangolo o comunque un’ottica corta per le foto quotidiane, magari nei villaggi e nelle città,
  • un tele intermedio come il classico 70-200 che ti garantisce di coprire le principali necessità di viaggio, come suggeriamo nella nostra guida alla Travel photography,
  • etc.
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Ma non per tutti è fattibile. Molti fotografi non hanno tutto il corredo fotografico, o non vogliono acquistare una lente che userebbero solo in questa occasione.

In fondo hai pagato migliaia di euro per il safari…non è detto che tu voglia spenderne altri per l’obiettivo. 

La buona notizia è che puoi fare tutto e ottenere belle foto anche con l’attrezzatura che già hai: che sia uno smartphone, una fotocamera compatta o l’obiettivo tuttofare che usi tutti i giorni, ti darò consigli per portare a casa le foto migliori possibili. 

Il compromesso top per fotosafari: fotocamera mirrorless APS-C e obiettivo tuttofare

Io penso che il setup migliore per il fotografo non professionista in un safari fotografico sia una fotocamera APS-C e un obiettivo tuttofare con una grande escursione focale.

La fotocamera APS-C ha dei limiti, come il fatto di essere più sensibile agli ISO e quindi dare più rumore, ma per il crop-factor diventa molto utile quando si vogliono fare foto distanti perché a parità di lente (con un 200mm ad esempio) la lunghezza focale effettiva sarà maggiore.

Ad esempio se monti un obiettivo 200mm su una fotocamera mirrorless Sony APS-C, la lunghezza focale effettiva (o equivalente in termini di campo visivo) sarà di 200mm x 1,5 = 300mm.

Quindi, un obiettivo 200mm su una Sony APS-C avrà un campo visivo equivalente a quello di un 300mm su una fotocamera full frame.


Ti ho perso e non hai idea di cosa sto parlando? Vorresti comprarti una fotocamera, o magari già ce l’hai, ma non ci capisci niente?
Allora ho qui il corso che fa per te:

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Quale obiettivo per un safari?

Ti consiglio un tuttofare. Un obiettivo zoom con grande escursione focale di nuovo ha dei limiti, come una minore luminosità, ma ha l’enorme vantaggio di non doverti far cambiare lente al cambiare delle circostanze.

Con un 18-300 come il mio obiettivo da battaglia (Tamron) ad esempio prenderai sia la maestosità dei paesaggi africani con il grandangolo, sia il dettaglio della criniera del leone a qualche decina di metri di distanza!

Un altro vantaggio di una lente tuttofare è che non rischierai di compromettere il sensore facendoci entrare la polvere: come detto i Safari sono situazioni molto polverose, le jeep sfrecciano su strade di terra battuta aride e sabbiose, e cambiare lente in queste condizioni può non essere una buona idea.

Come fotografare un safari con il telefono?

Se invece scatti con il telefono, assicurati di scegliere il miglior smartphone fotocamera nella tua fascia di budget, idealmente uno che abbia una fotocamera dedicata per lo zoom.

Un telefono con almeno 3 fotocamere fa la differenza infatti: siccome lo zoom digitale del telefono è il male e sgrana tantissimo, avere uno smartphone di ultima generazione con una fotocamera dedicata allo zoom ottico permetterà di fotografare anche gli animali un po’ più lontani. 

Guarda ad esempio che differenza nella stessa scena tra lo zoom massimo di un iPhone 11 e un iPhone 13 Pro, che ha la fotocamera con zoom ottico dedicata:

In ultima analisi comunque la vera differenza la fa conoscere la tecnica fotografica e sfruttare le caratteristiche del telefono per fare belle foto con smartphone.


Se ami fotografare con il tuo cellulare e vuoi scoprire come ottenere scatti veramente WOW, dai un’occhiata al nostro corso “Smartphotographer Pro”!

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Trucco semi-serio per foto in safari con una fotocamera compatta

E se tutto ciò che hai è una classica fotocamera compatta, di quelle quadrate con lo zoom che si allunga?

Be’ devo dirti la verità penso che oggi un telefono di fascia medio-alta sia più performante di quel genere di fotocamera, ma se ti trovi bene perché no?

Tra l’altro c’è un trucco che ho usato io nel mio primo safari in Kenya tanti anni fa, quando tutto ciò che avevo erano una compatta e un binocolo (e no, non c’erano ancora gli smartphone!).

Combinando queste due cose abbiamo ottenuto delle foto…be’ diciamo originali, di sicuro con uno zoom molto maggiore di quanto avremmo potuto fare con la sola fotocamera.

Di cosa parlo? Semplice, giocando un po’ di equilibrio (magari fatti aiutare da qualcuno, o appoggia il binocolo sul bordo del finestrino) infila la lente dentro il binocolo, punta agli animali e scatta!

Questa è l’unica occasione in cui una compatta ha più senso dello smartphone, perché con l’obiettivo estendibile è possibile infilarlo nell’ oculare del binocolo e crearsi una sorta di “zoom amatoriale”…

Certo non sarà il risultato migliore del mondo, anche perché ci sarà il cerchio nero dell’oculare sui bordi della foto rettangolare, ma almeno porterai a casa foto degli animali lontani da vicino.

È possibile anche con il telefono (vedi foto sotto) ma non altrettanto facile “beccare” il buco.

foto safari con binocolo
Foto con binocolo semi-seria 🙂

Noleggiare l’attrezzatura fotografica per un safari

C’è una quarta opzione che io ho preso in considerazione quando mi è capitato di andare in Namibia.

Volevo avere un super-tele come un 600mm, provare l’emozione di trovarmi letteralmente nella bocca del leone, di potermi avvicinare fotograficamente agli animali straordinari che avrei visto dalla jeep.

Sapevo però che non lo avrei utilizzato molto al rientro dal viaggio, perché appunto lontano dal mio genere abituale.

Siccome si tratta di lenti molto costose, ho quasi subito rinunciato all’idea di acquistarlo. Ho invece preso in considerazione un’altra possibilità di cui voglio parlarti:
noleggiare l’obiettivo che desideravo.

Esistono tante realtà in tutta Italia che noleggiano attrezzature fotografiche, con spedizioni in tutti i paesini e assicurazioni che coprono ogni evenienza.

Prova a valutare anche questa strada. In generale chiedendo un po’ di preventivi ho scoperto che è un’opzione da considerare ma che ha una serie di criticità, tra cui:

  • mancano lenti top di gamma o comunque particolari come il 600mm, ci sono i classiconi (come il 70-200mm) e c’è molto poco per mirrorless;
  • costa abbastanza e c’è il rischio che succeda qualcosa durante il viaggio, per cui dovresti stipulare un’assicurazione (spesso è inclusa nel noleggio);
  • è un’ottima idea se si ha una partita IVA e si può scaricare il costo come attività lavorativa, anche perché in quel caso si rientra del costo dell’IVA e aumenta la convenienza.

Nella Guida alla Travel Photography di cui ti ho già parlato parlo in modo più approfondito di questo argomento (e di un altro trucco che ho provato felicemente) oltre a presentare alcuni preventivi.

Consigli per fotografare animali selvatici (e non solo) durante un safari fotografico

Leoni a riposo durante il safari fotografico -
Leoni a riposo durante il safari fotografico – @Ilaria Cazziol

Eccoci ai consigli pratici, salva questo articolo per ritrovarlo durante il tuo viaggio e seguire i nostri consigli.

Fotografare in safari può essere un’esperienza frustrante, perché non abbiamo il controllo sulle variabili che solitamente sono vitali per una bella foto (non possiamo avvicinarci agli animali, cambiare posizione più di tanto, e spesso nemmeno scegliere di uscire con la luce giusta…).

Ma è proprio questo che la rende così affascinante: servirà tanta creatività, competenza tecnica e lavoro di post-produzione per dare vita alle immagini che abbiamo visto con gli occhi.

Ecco quindi cosa avrei voluto sapere prima di partire per i miei fotosafari.

Come impostare la fotocamera per fotografare animali selvatici in safari

Prima di tutto, assicurati che la tua fotocamera sia pronta per l’avventura.

Familiarizza con le sue impostazioni prima di partire. ese puoi personalizzala.

Se stai utilizzando una reflex o una mirrorless, impara a giocare con le modalità manuali.

Regola l’apertura, la velocità dell’otturatore e la sensibilità ISO in base alle condizioni di luce e al tipo di azione.

Nella modalità a priorità di tempi, metti un tempo molto veloce come 1/2000 di secondo e lascia l’apertura di conseguenza. Ti servirà a evitare il micro-mosso tuo e/o degli animali.

E ovviamente…ISO al minimo, il rumore digitale è il tuo nemico. Anche se nell’ultima parte dell’articolo vedremo che non è più così vero.

7 trucchi (+1) per scatti epici nei fotosafari

1. Gioca con le prospettive:

Usa il tele per schiacciare i branchi e dare l’idea della massa. Gioca con le strisce delle zebre, con i colori del paesaggio, etc.

Potrai poi divertirti in post-produzione (vedi sotto) a tirare fuori immagini molto particolari e minimaliste, come questa:

foto con zebre minimaliste - © Ilaria Cazziol
foto con zebre minimaliste – © Ilaria Cazziol

2. Pulisci la lente spesso:

Fallo ogni volta che fai una foto idealmente. La fotocamera e il telefono si sporcheranno di continuo con tutta la polvere che sollevano le jeep. Potresti non accorgertene a occhio nudo, ma le foto saranno poco nitide e opache.

3. Gioca con l’enormità dell savana:

Bello fotografare gli animali con dei close-up, ma non dimenticare di dare l’idea dello spazio infinito.

Gioca con il grandangolo e la regola dei terzi: orizzonte sulla linea in alto per enfatizzare l’erba, oppure in basso se c’è un bel cielo, con qualche mandria di animali a contorno.


Se non conosci questa e le altre le regole della fotografia,
dai un’occhiata al nostro corso di fotografia gratis qui.


Ma anche con il tele da una certa distanza puoi ottenere foto uniche. Guarda ad esempio questo elefante solitario (e nota anche qui l’uso dei terzi, della regola della lasagna e delle leading lines):

Fotosafari elefante nello Ngorongoro - © Ilaria Cazziol
Fotosafari: elefante nello Ngorongoro – © Ilaria Cazziol

4. Mettiti d’accordo con l’autista:

L’autista è letteralmente il tuo più fondamentale aiutante.

Spiegagli che vuoi fare delle belle fotografie e che gli chiederai di fermarsi quando c’è qualcosa di interessante, e che lui dovrebbe farlo rapidamente compatibilmente con. lasicurezza.

Magari fagli anche capire che lo ricompenserai con una mancia per il suo supporto.

Non potendo scendere dal veicolo, il tuo autista sarà a tutti gli effetti l’abilitatore delle tue migliori foto.

5. Usa la prospettiva dal basso:

Un’altra delle regole di cui parliamo spesso è quella degli angoli: dovresti essere all’altezza dei tuoi soggetti quanto più possibile.

Se hai un animale vicino (e se non è pericoloso farlo) sporgiti fuori dal finestrino e abbassa la fotocamera al livello dei suoi occhi: le foto con questa angolazione sono molto più potenti.

Fotografare in safari dalla prospettiva bassa - © Ilaria Cazziol
Fotografare in safari dalla prospettiva bassa – © Ilaria Cazziol

6. Attenzione all’autofocus della fotocamera:

Siamo ormai abituati a fare sempre foto con focus automatico, ma non sempre è affidabile, soprattutto nelle condizioni in cui usi il tele al massimo e ci sono tanti elementi nella foto (come l’erba della savana).

Gli animali più affascinanti da fotografare come i grandi felini saranno perlopiù a sonnecchiare sotto qualche albero tra l’erba alta (a meno che tu non abbia la fortuna sfacciata di assistere alla caccia o al pasto).

Questo ti permetterà di scattare foto con tutta calma, ma attenzione a non farle tutte mettendo a fuoco i fili d’erba davanti o dietro il tuo soggetto, invece del soggetto stesso!

Prova a fare un paio di foto e poi verifica se l’auto focus della fotocamera ci ha preso. In caso negativo, passa al focus manuale!

Se non te ne accorgerai in tempo, ti ritroverai a fare uno shooting fotografico a una leonessa che ringhia, solo per accorgerti poi che il focus è giusto giusto sui fili d’erba di fronte al suo muso…………

fotografare gli animali nella savana con il focus automatico
Attenzione a fotografare gli animali nella savana con il focus automatico…noti il filo d’erba come è a fuoco? – © Ilaria Cazziol

7. Pazienza e presenza:

La fotografia di safari richiede pazienza e richiede presenza.

Cosa intendo? Semplice.

Potresti dover aspettare ore per uno scatto. Potresti non vedere nulla più di qualche zebra per ore e ore (credimi, dopo un po’ vedere una zebra sarà come vedere un cane), oppure avvistare aninmali così lontani da non essere nemmeno riconoscibili.

Ma è proprio in quei momenti di attesa che ti connetti veramente con la natura che ti circonda.

Osserva, ascolta e assorbi. Metti giù la fotocamera e scruta gli alberi, l’erba dorata, le pozze d’acqua. Sii presente.

E quando arriva il momento giusto, fatti trovare pronto a scattare.

Post-produzione: il fotosafari non finisce con il ritorno a casa

Foto safari un leoncino che osserva il cielo - © Ilaria Cazziol
Foto safari con un leoncino che osserva il cielo – © Ilaria Cazziol

Una delle parti più importanti della fotografia è proprio la post-produzione: troppe persone la sottovalutano o la rinnegano, mentre è parte integrante di ciò che rende una foto il riflesso di una visione unica e specifica del fotografo.

Questo è ancora più vero con le fotografie di safari: per ottenere immagini minimamente degne di nota dovrai cropparle, migliorarle, ritoccarle, e in generale tirare fuori ciò che avevi visto TU da ciò che ha visto la fotocamera.

Una volta a casa, prenditi quindi del tempo per rivedere e modificare le tue foto.

Con programmi come Lightroom o Luminar (sul quale tra l’altro hai anche il 10% di sconto con il codice FIV10), puoi migliorare i colori, correggere l’esposizione, mettere in risalto i dettagli…ma anche fare molto di più, come aggiustare un’immagine rumorosa, cambiarne il focus o allargarne i bordi con l’Intelligenza Artificiale.

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Fotoritocco e AI: potenzialità infinite anche con fotocamera di medio livello

Fino a qualche tempo fa sapevo che le foto che portavo a casa da viaggi del genere non sarebbero state spettacolari: scattando tutto con un tuttofare 18-300 (con apertura 3.5-6.3) quasi sempre a 300 o giù di lì, la risoluzione non era il massimo e c’era spesso rumore.

Non potevo farci niente, provavo a fare il possibile e alla fine esportavo delle foto potenzialmente belle ma che per via dell’attrezzatura erano comunque mediocri da un punto di vista tecnico (ciononostante non sono mai riuscita ad abbandonare la comodità del tuttofare in viaggio).

Ora…è tutta un’altra vita.

Grazie all’AI nel photo editing possiamo letteralmente ricostruire i pixel mancanti e dare alle immagini che scattiamo quella visione che davvero avevamo quando le abbiamo scattate.

Se sappiamo come utilizzare questi strumenti al meglio, perlomeno.

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La foto sopra, prima e dopo la riduzione del rumore

L’emozione di vedere questi animali dal vivo è incomparabile, di esserci a pochi metri (anche se a volte non sono affatto pochi), di vederli attraverso la lente diventare grandissimi e pieni di dettagli, proprio come se potessi toccarli…

Ma altrettanta emozione me l’ha data la post di queste foto, perché è stato bellissimo riuscire a compensare i limiti tecnici dell’attrezzatura e far uscire quello che io ho visto, ma soprattutto sentito, mentre scattavo.

Ricorda: la post-produzione è uno strumento, non un salvagente.

Una grande foto inizia sempre sul campo. Ma termina in quella che era la camera oscura e oggi conosciamo come camera chiara (light-room).


Vorresti davvero tirar fuori il massimo dalle tue foto, ma la post-produzione ti sfugge? Ti sembra che anche alle tue foto più belle manchi sempre qualcosa?
Allora dai un’occhiata al nostro Lightroom Master:

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Buona luce e buon safari!

Fammi sapere se ti è stato utile questo articolo nei commenti, e aggiungi altri consigli se ne hai.

Un abbraccio,
Ilaria

Spericolata, iperattiva, curiosa, ma anche riflessiva, emozionale, romantica. Un casino, insomma. Nel viaggio le mie due anime trovano pace, e nel lavoro come copywriter da remoto, con i miei tempi e le mie modalità, trovo la mia dimensione lavorativa.

3 thoughts on “Organizzare un Fotosafari: Come Fotografare Gli Animali in un Safari Fotografico

  1. Grazie per le informazioni molto interessanti, questo articolo trasmette emozioni e mi hai fatto venire voglia di partire per un safari.

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